tutto è nato nel migliore dei modi: per gioco. Lo Staff della parte OUTdoor è rinomato per avere un’esuberanza che ti istiga a comprare (e utilizzare) taser da 26.000 volts, ma questa volta hanno superato loro stessi.
Hanno girato un film.
Ma non un filmetto da quattro soldi in economia, con telefonini e qualche GoPro. No. Hanno stuzzicato il talento di uno dei fotografi del team Outdoor Pix Photography , videomaker prestato alla fotografia, per creare una storia, fare casting , girare ore di riprese e non perdere nemmeno un minuto di lavoro.
A Canyon Park sono stati già girati film in passato e anche il reality di Channel4 “A Place in the Sun” con Ben Hillman , ma un capolavoro come quello che andiamo a descrivere … proprio no!
Alberto Fraccon, il regista, ha dato il meglio di sé, come un redivivo Stanley Kubrick ha fatto proprio il metodo Stanislavkij per far recitare nell’acqua gelida Michele, uno dei protagonisti, volare Melanie con stivali e tacco 12 su un fiume in piena con la teleferica da 130 metri e chiesto agli attori di recitare all’alba e al tramonto (in Aprile) per avere un’atmosfera DARK durante le riprese.
Tutto di nascosto dal Boss, nessuno ha mai visto un provino, un filmato. Niente. Sembrava che i ragazzi lavorassero all’Area 51 , zitti come mosche ma con strizzate d’occhio che ci facevano temere il peggio.
La Storia (no spoiler)
Tutto nasce dalla mania (di cui noi non abbiamo assolutamente colpa sia chiaro) di usare il logo come una tatuaggio. Una forma indelebile che infonde senso di appartenenza, uno stile, con molte declinazioni, ma sempre uno stile che ci accomuna. Anche i cassonetti del riciclaggio recano il logo con un certo orgoglio. Un delirio sfuggito di mano insomma.
I ragazzi e ragazze hanno quindi voluto dare forma al processo di Canyonparkizzazione che ci accomuna tutti, un rito iniziatico , un processo nemmeno troppo lento che ci rende tutti parte di un sentire comune. Sentire male ovviamente , ma pur sempre un sentire. Non raccontiamo il finale, ma il tema centrale è essenzialmente come si diventa Guida a Canyon Park.
Alberto ha fatto un lavoro spettacolare, ha curato ogni minimo dettaglio mettendo (finalmente!!) a frutto gli studi di cinematografia che hanno sempre rappresentato la sua passione insieme alla musica. (Alberto è un personaggio eclettico e che tende a eccellere in tutto quello che fa). Al parco ha trovato, purtroppo per tutti noi, la sua musa: Michele.
I Protagonisti
Michele è infatti un improbabile incrocio tra un paracadutista dei corpi speciali Russi e Topo Gigio. Non sai mai se abbracciarlo o dartela a gambe levate per evitare schioppettate e questo lo rende un magnete per chiunque sia un fervido credente del metodo Stanislavkji, una sofisticata forma di tortura psicologica che ha assunto recentemente lo status di arte.
Melanie, detta Mel, è la tipica Inglesina che sembra una bambolina di porcellana bianca. E così ti frega, puntualmente. Ha la determinazione di un Pittbul affetto da fame chimica e spesso ci mette tutti in riga con un solo sguardo.
Homer non ha bisogno di presentazioni , mentre il resto degli attori ha partecipato attivamente alle riprese mettendoci ognuno parte della propria personalità e stile.
Il Corto
Il cortometraggio, qui disponibile nella versione 4K, dura 4 minuti e 20, comprese le scene di post-produzione che rendono bene l’idea della difficoltà delle riprese in acqua. Sono state usate mute in neoprene (in Aprile l’acqua è gelida) e parecchie aspirine.
Il video è stato visionato nella sua interezza dal Boss solo prima di essere caricato online. La leggenda narra che si sia attaccato al fiasco dalla contentezza e che il fiasco recasse comunque il logo Canyon Park.
Il cortometraggio è’ stato lanciato il 9 Agosto sulla pagina Facebook con un’interruzione delle attività al parco tipo inno nazionale e fatto vedere -dietro minaccia- ai visitatori che hanno tributato una standing ovation agli attori che erano davanti ai loro occhi in carne e ossa. Alcuni si sono rifiutati di essere accompagnati da Michele … Da oggi è presente sui canali Vimeo e Youtube del parco, ma non escludiamo una convocazione al Sundance Film Festival di Salt Lake City .
Al momento resta un mistero su come siano riusciti a far recitare Homer il Bulldog. Ma prima o poi lo scopriamo.
Forse …
Sito di Alberto Fraccon Photographer: www.albertofraccon.com
Mi è piaciuto molto questo blog. Molte informazioni utili. Grazie mille per averlo condiviso. Ti auguro il meglio!
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Grazie di cuore !! Speriamo di tornare a divertirci presto …
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